anello rifugio sasso bianco
AGOSTO
parcheggiamo l’auto nei pressi del microscopico parcheggio a Caracoi Agoin e imbocchiamo il sentiero che sale verso il monte. Il sentiero è segnalato CAI ma non è numerato, e passa dapprima per un “tetto” roccioso e poi per un piccolo ponte che attraversa l’impetuoso Ru de Molin, prima di continuare in morbida salita.In circa 30 minuti arriviamo al piccolo borgo di Bramezza (1452 mslm). La grande fontana del paese del 1916, i tabià ristrutturati, i balconi fioriti: tutto è capace di catapultarci immediatamente in un’altra dimensione, dove la natura regna sovrana silenziosa sugli avamposti dell’uomo.Continuiamo la salita lungo il sentiero fino a raggiungere un cartello che indica di prendere a sinistra verso Casera Bur e cima del Sasso Bianco. In meno di 20 minuti arriviamo nel bellissimo pianoro della Casera Bur (1632 mslm).Da qui la salita inizia a farsi più dura. Ci troviamo infatti un tratto di sentiero asfaltato che, con una pendenza decisamente notevole, ci porta fino al monumento commemorativo della frana del Monte Piz (circa 1745 mslm).Il bosco si fa sempre più rado e i pendii erbosi assolati ci conducono fino al versante sud, con vista sulla cima del Piz Zorlet, sulle Cime di Pezza e, in basso, sul rifugio sasso bianco dove andiamo.rientriamo successivamente per lo stesso sentiero fino ad reincontrare il bivio per caracoi cimai.Il sentiero scende lungo uno stretto tracciato su un pendio piuttosto esposto e successivamente si scende facilmente verso i fienili di Giardogn (circa 1900 mslm). Ci ritroviamo così di fronte ad un delizioso spazio erboso con tantissimi rustici di legno, uno più bello dell’altro.Continuiamo a scendere passando altri fienili con vista spettacolare sulla Civetta.Proseguiamo infine lungo la strada sterrata che punta in direzione di Caracoi Cimai. La strada si fa a tratti ripida, ma una volta arrivati prendiamo sulla destra la strada che collega i paesi di Caracoi Cimai a Caracoi Agoin.






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